domenica 30 dicembre 2007

impara a

seguo ciò che accade come un segugio e mi lascio cullare come la testa del gatto
segue il balenare del grano.
non freno non migro resto e sento che intorno si fa giorno.
la mia crudeltà si sveglia e sbadiglia, riflette sorseggia il tè e fa parte anche lei di quello che accade
la mia isola vive a migliaia di chilometri da terre e chiavi e vorrebbe solo sole.
banalità non nel dormire, leggere e lasciare cadere sul dorso mie letturine.
qui che non ho scelto ma dedico tempo al tempo e aspetto
qui che comando e mando aereoplani di ombre a catturare i grandi
tiriamo la corda giriamo intorno ferite al collo stanchezza di fondo
mi basta sedere aprire ascoltare
ma siamo avventati superstiti invano

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