domenica 14 settembre 2008

pioniera

cos è una storia? me lo domando sempre. per le diverse strutture che ho appreso, in fondo quasi sempre una e una sola, non dovrebbe essere complicato delinearne il perorso, lo sviluppo. men che mai attingendo alla realtà debordante di fatti e individui e sogni e paludi.
eppure ricollegare nella strettezza, ricondurre a un senso la bellezza dei fatti che accadono così, indipendenti e liberi come pesci, sconnessi come fili di un albero di natale, appare sempre impossibile. avvicinandomi al momento della resa dei conti, tutto si annichilisce.
ma ricordo che c'entra qualcosa uno sforzo di volontà immane, che non so se riuscirò a fare à nouveau.
e poi. che storia raccontare? quale urgenza preme questa vita? infinite, sovrapposte come cartine attorno a una pralina prelibata.

risveglio. unità di risveglio.

queste parole troppo piene di attesa, aspettativa. noi non le possiamo capire così some sono. e non si può aspettare che noi le capiamo così come sono.

non ci sono molti cambiamenti. la pancia è scesa. il movimento è ormai riconoscibile. mi piace parlare con tecnici del campo, all'ostetrica chiederei mille cose. è un desiderio strano, non smanioso, di sapere cose sul mio corpo. non ho mai avuto l'ossessione in questo periodo, ma è lusingante, si dice lusingante?, avere qualcuno che sa come funziona, che anticipa le mie sensazioni, che mi indica le conseguenze.

è strano, ma vorrei che questo momento non finisse. mi piace essere arrivato a questo punto della sfida, meno di venti giorni.
mi sento una pioniera, mi sento poco prima di una grande impresa della quale voglio avere il bene e il male.

Nessun commento: