martedì 2 settembre 2008

non pensare

mi sto chiedendo se dio esiste. ma non con troppa convinzione. credo che nessuno intorno a me se lo domandi davvero. chi se lo domanda, si da già delle risposte, parziali magari, ma sempre risposte.
parlo con qualcuno ininterrottamente, ma non saprei dire di cosa si tratta. è che abbiamo una voce interna che non ha colore, suono, consistenza, ma è solo un appunto di viaggio, un promemoria scaramantico - almeno nel mio caso - che mi mette in pace con me stessa.
Pace. Nessuna pace in realtà, ma una dimenticanza sublime che mi permette di riposare, ed evitare per il momento di accanirmi su quello che è rimasto.
Tutto è stato distrutto, tutto è in pezzi, dice mia madre. e non riesco a immaginarlo. non riesco a sopportarlo. così prendo il ruolo di chi fa forza, di chi sostiene. ma per quanto potrò farlo? l'assenza la evito, il vuoto profondissimo, lo salto velocemente come una gazzella e corro sul prato verde di fronte, non girandomi mai. non voglio domandarmi "perchè proprio a me?". non voglio pensare a nessuna ragione perchè certe cose accadono. e in parte, in parte, sono ancora felice. questa vita mi da qualcosa che amo. egoisticamente, brutalmente, paradossalmente.
ma è così. e non mi sento in colpa. cerco di non pensare al mio senso di colpa.

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